Maddalena Lowit



Sarà alla prossima stazione che il treno si fermerà

e dove andrà a pensare l’uomo che voleva ascoltare

troppe ore erano passate per lui,

troppi giorni erano finiti per niente



Ditele che mi ricordo di lei

che non ho letto i suoi pensieri

che ho faticato a capire

il suo viso segnato dal tempo

il suo sorriso segnato dal vento

e domani domani resterà qualcosa

sopra l’asfalto di questi giorni

dentro stanze illuminate con poca luce



E me ne andrò di porta in porta

a cercare altre parole

ma come arrivano da lontano le voci di troppi profeti

troppe cose hanno già detto, nulla è stato chiarito



Ditele che mi ricordo di lei

che non è facile capire

e non è facile immaginare

i suoi giorni fuori dal mondo

i suoi pensieri fuori dal tempo

e forse forse resterà qualcosa

sopra l’asfalto di questi giorni

dentro stanze illuminate con poca luce



Sarà nell’ultima stazione che anch’io poi scenderò

e dentro quale bosco cercherò la casa di roccia

quali foglie calpesterò, su quali incroci mi troverò



Tu dimmi quale sentiero consigli,

quante porte hai già aperto e quanti cuori hai salvato

con l’aiuto di una croce, con il segno della croce

e forse forse hai ragione tu

a dire che è stata già prevista ogni cosa per ognuno