Sarà alla prossima stazione che il treno si fermerà
e dove andrà a pensare l’uomo che voleva ascoltare
troppe ore erano passate per lui,
troppi giorni erano finiti per niente
Ditele che mi ricordo di lei
che non ho letto i suoi pensieri
che ho faticato a capire
il suo viso segnato dal tempo
il suo sorriso segnato dal vento
e domani domani resterà qualcosa
sopra l’asfalto di questi giorni
dentro stanze illuminate con poca luce
E me ne andrò di porta in porta
a cercare altre parole
ma come arrivano da lontano le voci di troppi profeti
troppe cose hanno già detto, nulla è stato chiarito
Ditele che mi ricordo di lei
che non è facile capire
e non è facile immaginare
i suoi giorni fuori dal mondo
i suoi pensieri fuori dal tempo
e forse forse resterà qualcosa
sopra l’asfalto di questi giorni
dentro stanze illuminate con poca luce
Sarà nell’ultima stazione che anch’io poi scenderò
e dentro quale bosco cercherò la casa di roccia
quali foglie calpesterò, su quali incroci mi troverò
Tu dimmi quale sentiero consigli,
quante porte hai già aperto e quanti cuori hai salvato
con l’aiuto di una croce, con il segno della croce
e forse forse hai ragione tu
a dire che è stata già prevista ogni cosa per ognuno